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La radicalizzazione: processi e segnali. Percorso formativo.

 

Premessa
Il tema dell’arrivo degli immigrati nei nostri porti e quello fondamentale, relativo al rischio che fra le migliaia di coloro che approdano si possano nascondere soggetti o già radicalizzati o che possano sviluppare una propensione all’integralismo con progettualità violente contro l’Europa sembra essere, seppur in percentuali diverse, comunemente accettato dai diversi schieramenti politici.
Centinaia di associazioni, oggigiorno, a vario titolo, si fanno carico di assistere e di supportare, con modalità e con compiti diversi, questo numero impressionante di soggetti che restano in attesa di chiedere ed ottenere lo status di rifugiati e sulla cui buona fede e reali intenzioni, nessuno può garantire. Proprio per questo, Onlus ed Ong dimostrano una crescente sensibilità al tema tanto da organizzarsi affinché il proprio personale possa usufruire di percorsi formativi utili a fornire loro gli strumenti per avere maggiori possibilità di identificare e riconoscere, per tempo, comportamenti ed atteggiamenti che possano essere segnale di potenziali rischi per la comunità.

Idea progettuale
SCG, la società che dirigo, insieme a Progetto COPSIAF, team di professionisti integrati con cui ho il piacere e l’onore di collaborare, hanno strutturato un percorso formativo dedicato alla comprensione del fenomeno della radicalizzazione. Inoltre, il percorso formativo vuole fornire un sostegno e una guida nel complesso processo di possibile identificazione dei fattori che possono connotare chi, pur nel tentativo di dissimularli, dovesse manifestare comportamenti che possano denotare rischi correlati ad eventuali azioni violente.

Mind-set, aggressività, rabbia, lettura dei segnali corporei, analisi dei processi mentali e dei fatti di cronaca relativi a casi di questo genere e, su richiesta, gestione di eventi critici, e risk management, sono solo alcuni degli aspetti che il percorso formativo illustra.
L’attività è rivolta a tutti coloro che operano nel campo della accoglienza, della assistenza e del sociale.

Obiettivi del percorso formativo

  • Acquisizione di una maggior capacità di osservazione e comprensione dell’Altro;
  • Aumentata sensibilità e capacità di analisi di fattori che potrebbero essere indicativi di una tendenza all’estremismo;
  • Comprensione culturale, storica e psicologica del terrorismo e del processo di radicalizzazione

Realizzatori

SCG-Carlo Biffani e Progetto COPSIAF

Professionisti impiegati

Per SCG il dott. Carlo Biffani e, tra i professionisti di Progetto COPSIAF, la dottoressa Eleonora Bertuzzi, la dottoressa Claudia Cornali ed un consulente con esperienza pluriennale nelle Forze Speciali Italiane.

Insegnamenti

  • Inquadramento del fenomeno terroristico e case studies
  • Radicalismo islamico: una prospettiva Junghiana
  • Psicologia del terrorismo e della radicalizzazione
  • Cultural awareness del terrorismo
  • Dall’esperienze diretta a ipotesi teoriche
  • Le emozioni: fattori comuni e differenze interculturali
  • La relazione funzionale alla conoscenza dell’Altro: rapport, linguaggio verbale e non verbale, lettura e sintonizzazione

Alcune parti teoriche sono completate ed integrate con delle esercitazioni pratiche per fare esperienza dei concetti trattati.