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Covid-19 e vaccino: scenari riguardanti la sicurezza

 

La notizia di questi giorni secondo la quale si apprende che una nota casa farmaceutica statunitense, ha annunciato la possibilità che a breve siano disponibili milioni di dosi del vaccino contro il COVID-19 mi ha portato a riflettere su una serie di problemi inerenti aspetti che riguardano anche la sicurezza pubblica. 

Alla luce di quanto sta accadendo per ciò che attiene alla distribuzione ed alla somministrazione del vaccino anti influenzale, situazione nella quale stiamo assistendo al verificarsi di notevoli difficoltà sia nell’approvvigionamento che nella sua distribuzione e valutando l’enorme aspettativa e la grande attesa a livello globale, riguardo all’arrivo della soluzione finale nel contrasto alla pandemia causata dal Covid-19, credo che le autorità ed i governi di tutto il mondo, si stiano ponendo il problema di come affrontare ed organizzare tecnicamente, logisticamente e nella pratica, il tema della stoccaggio e della somministrazione del vaccino a tutta la popolazione.

Sempre di queste ore sono anche le considerazioni che vanno diffondendosi, riguardo ad alcune specifiche necessità di stoccaggio del prodotto, fase questa che richiederebbe l’impiego di tecnologia sofisticata quale ad esempio è quella di refrigeratori in grado di mantenere il materiale ad una temperatura costante di 80° sotto zero. 

Va inoltre considerato che una enorme attrattività verso le grandi organizzazioni criminali potrebbe essere esercitata dagli straordinari guadagni che ruoterebbero attorno al tema della distribuzione del vaccino, aspetto questo che potrebbe indurre tali organizzazioni a provare ad inserirsi nel business in oggetto con modalità da studiare, comprendere e contrastare.

Non si può inoltre non considerare l’aspetto legato alla differenza in termini di numero disponibile delle dosi e di quantità di soggetti ai quali va somministrato, partendo dal dato riguardante quello che accade normalmente con un vaccino anti influenzale, che è solitamente destinato ad un numero di fruitori infinitamente più ridotto di quanto non sarebbe per quello che riguarda la popolazione destinataria del vaccino anti Covid-19. 

Probabilmente si tratta semplicemente di una fantasia, ma data la mia formazione professionale, credo che potrebbe essere meno facile del previsto gestire in maniera ordinata e corretta i flussi di soggetti che dovrebbero essere vaccinati con priorità, rispetto a coloro i quali potrebbero e dovrebbero aspettare il loro turno, chiedendo a tutti i non aventi diritto prioritario, di attendere senza che si arrivino ad esprimere, in una opinione pubblica ed in una piazza già molto provate dalla incertezza finanziaria ed economica e dai licenziamenti che immancabilmente arriveranno, forme di contestazione anche violente. 

Riterrei quindi che questo aspetto congiuntamente a quello relativo alle difficoltà di carattere tecnico nella conservazione e nello stoccaggio del prodotto, possano prevedere l’utilizzo di forme organizzative straordinarie e quando si tratta di coniugare esigenze di carattere massivo con altre relative alla sicurezza ed all’ordine pubblico, chi meglio della struttura militare è in grado di assolvere a compiti così delicati

Forse la creazione di aree dirette e controllate da unità militari nelle quali stoccare, proteggere e distribuire il prodotto, almeno in determinate aree del mondo ed in certi paesi, potrebbe non essere poi più solo lo scenario di un film.