L'eterno ritorno dei #mercenari
Spigolature del 5/05/2022
L’eterno ritorno dei mercenari.
- Da anni, circa 27, vivo nel settore che tra poco descriverò e che credo di conoscere in maniera abbastanza approfondita. Mi sono già espresso su questi temi più volte e chi mi ha già letto od ascoltato discutere di questi argomenti, spero voglia perdonarmi per le ripetizioni nelle quali fatalmente cadrò.
- Quello che sta accadendo, la situazione che si è creata in #Ucraina e l’evoluzione di alcuni scenari in #Africa, sta riportando alla attenzione dei media e della stampa mondiale, per la prima volta in modo massiccio dopo il 2004 dell’#Iraq e di #Blackwater, il tema dei #mercenari. Ieri, sul #corriere.it nell’approfondimento #Dataroom della giornalista Milena Gabanelli, è stato dato spazio a questo argomento, che conosco, mi si lasci dire, abbastanza approfonditamente. Credo però che esistano alcuni passaggi che valga la pena approfondire, viste quelle che considero come delle incongruenze che potrebbero generare incomprensioni e mancanza di chiarezza. Vediamo insieme il primo punto.
- Esistono due tipi di compagini societarie impiegate ufficialmente in questo settore: quella delle #PCS ovvero #privatesecuritycompany e quella delle #PMC acronimo di #privatemilitarycompany. Le prime si occupano di fornire supporto ad aziende ed a realtà pubbliche o private che si muovono, ed operano anche, in aree a media o alta conflittualità, ovvero quelle che vengono definite #nonpermissivearea. Queste società non è previsto che siano impegnate in operazioni “combat” anche se possono verificarsi, purtroppo, situazioni nelle quali il confronto in armi con, ad esempio insorgenti, malintenzionati, criminali, attentatori o sequestratori, può verificarsi. Se ingaggiati in attività di reazione a fuoco, tali operatori sono tutelati da licenze rilasciate dalle competenti autorità dei paesi nei quali operano, licenze che consentono loro di esercitare il diritto alla legittima difesa pur dovendo ovviamente rimanere nel perimetro della legge. Altro discorso è invece quello che riguarda le PMC, galassia questa certamente dai contorni a volte meno netti e definiti. Le PMC operano nei settori più disparati e sono spesso ingaggiate da realtà statuali. Forniscono, per fare qualche esempio, training militare e tattico, piloti per addestramento al volo ed al combattimento aereo, logistica, difesa di siti sensibili ed in alcuni casi estremi sono state coinvolte in attività di ricerca e cattura. Per fare due esempi, la #Baghdad del 2004 e l’Afghanistan di #enduringfreedom sono stati i due momenti nei quali vi è stato il più massiccio ingaggio ed utilizzo di soldati privati, impiegati in azioni non di rado combat o di ricerca, cattura od eliminazione di target nemici. Chi ha partecipato ad Enduring Freedom mi raccontò che in alcune circostanze, sembrava di essere al bar di Guerre Stellari, con soggetti dall’aspetto, dall’armamento e dal vestiario più inimmaginabile e disparato, che partecipavano a breefing ed azioni. Vero anche che in quella occasione vi fu un uso massivo di Unità delle Forze Speciali statunitensi ed occidentali, di gruppi riferibili a realtà paramilitari della #CIA ed appunto di #PSC create proprio per essere impiegate in contesti, come dire, particolari o border-line. Ma quelle erano circostanze assolutamente uniche e se vogliamo irripetibili, mentre quella del conflitto in Ucraina rappresenta a mio modesto parere una circostanza diversa per caratteristiche e necessità, ma vediamo perché.
- Sulla base della creazione di realtà private inserite da alcuni stati in aree di combattimento, anche la #Russia si è dotata di uno strumento simile, da dislocare in circostanze, aree e situazioni nelle quali non è possibile effettuare un intervento militare ufficiale ed in piena regola, ma in cui è necessario affermare la propria presenza per motivi di carattere strategico e per evidenti interessi economici, politici o geopolitici. Il Gruppo #Wagner è costituito da ex soldati russi, provenienti come è anche per alcune compagini occidentali, da Reparti d’Elite e, solo per fare un paio di esempi, è stato utilizzato dalla Russia sia in Libia che in Mali, grazie a situazioni di crisi politica locale, che hanno concesso lo spazio a quella società per inserirsi e per poggiare lo zampone dell’orso russo sul terreno. Non posso inviare un reggimento di paracadutisti? Bene, vorrà dire che intanto stipulo un contratto con chi governa quell’area o quella data città per “fornire protezione” ad aeroporti od installazioni. Mettiamo una bandierina e poi stiamo a vedere come si evolve la situazione sul terreno. Ma ribadisco, tutto questo ha un senso, nell’ottica degli interventi che non possono essere fatti inviando direttamente la propria Forza Armata. E questo ci porta, dritti, dritti, al punto tre.
- Leggo che alla conquista di obiettivi militari, strategici e tattici in Ucraina, starebbero partecipando anche uomini della compagnia militare Wagner, ed in particolar modo nel conseguimento di obiettivi in missioni particolarmente complesse e rischiose. Mi sovviene però una domanda. Per quale motivo, una volta rotti gli indugi, invaso ed attaccato militarmente un paese, potendo utilizzare soldati, reparti ed unità delle Forze Speciali, addestratissimi, super equipaggiati ed esperti, connessi ad un centro di comando efficiente, io Stato dovrei affidare missioni come la cattura e l’eliminazione del presidente ucraino alle capacità ed all’utilizzo di poche migliaia di ex soldati che per quanto addestrati ed esperti, sono e restano degli ex, inquadrati in una realtà privata? Questo non per negare o smentire il possibile utilizzo in quel teatro, di uomini del Gruppo Wagner, ma per cercare di spiegare che pur essendo utili alla causa, in questo momento la Russia può disporre, sul terreno, di tutto l’apparato militare ufficiale, rispetto al quale le pur innegabili competenze e capacità dei mercenari di Wagner, credo possano aggiungere pochissimo.